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L’abbazia di Staffarda in Piemonte

Ogni volta che vado in Piemonte, cerco di trovare sempre qualcosa di particolare da affiancare ai must, che si allontani dai classici schemi turistici e che arricchisca il mio soggiorno.

Siccome programmo una fuga da quelle parti almeno una volta l’anno, mi piace addentrarmi nei posti più insoliti e trascorrere qualche ora in atmosfere “antiche”, che sembrano fare da sfondo a un bel libro gotico.

Due anni fa, provai questa sensazione con la Sacra di San Michele, quest’anno con l’abbazia di Staffarda.

L’ho scoperta per caso, perché in realtà cercavo informazioni sulla palazzina di caccia di Stupinigi, e così sono venuta a conoscenza che entrambi i siti sono gestiti e conservati dall’ordine mauriziano: mi ha colpito subito l’ambientazione che traspariva dalle foto e l’ho messa immediatamente in programma.

Ci siamo arrivati dopo aver visitato Stupinigi ed effettivamente l’abbazia di Staffarda può essere considerata fuori dai soliti percorsi perché è anche parecchio fuori dal centro; in auto ci vogliono almeno una quarantina di minuti per raggiungerla, ma a noi quel tragitto è piaciuto tantissimo, perché era completamente immerso nei colori autunnali.

Revello
Ph by Aramis

Quando siamo arrivati, poi, ci ha accolto un lungo viale fiancheggiato da alberi e la facciata rossiccia dell’abbazia di Staffarda si incastonava perfettamente in quella splendida cornice.

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Abbazia di Staffarda 2
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Devo confessarvi, però, che la prima tappa è stata quella al chiosco dell’abbazia: avevamo una certa fame e la promessa di servirci una focaccia fatta in casa con il prosciutto tipico di quelle parti, ha fatto di sicuro la sua parte. 😛

Abbazia di Staffarda chiosco
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Dopodiché, siamo entrati all’interno del complesso, dove ad accoglierci c’era una signora davvero cortese e disponibile, che ci ha fornito le audio-guide e ci ha invitato a procedere all’interno…non prima, però, di aver fatto la conoscenza con i suoi gatti! 🙂

Varcata la soglia, la prima cosa che ti salta all’occhio, è senza dubbio il chiostro, con i suoi portici e il suo giardino.

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Tutto intorno, poi, le antiche ale riservate al refettorio o alla foresteria, dove oggi si possono soltanto immaginare le loro funzioni di un tempo, grazie alla ricostruzione dell’audio-guida.

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Ben conservata – invece – è la chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione.

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I caratteri austeri dell’abbazia di Staffarda, privi di fronzoli, rimandano sicuramente a un culto religioso molto semplice e anche trascorrere delle ore lì, semplicemente a passeggiare nel giardino o fra le cascine esterne, dona un senso di pace e serenità, che ti fa amare davvero quel luogo.

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Se siete a Torino e dintorni e avete un po’ di tempo a disposizione, o – se come capita a me, ci andate di frequente e siete alla ricerca di un angolo da visitare tutto per voi – non dimenticate di inserire l’abbazia di Staffarda nel vostro programma, per un piccolo salto nel tempo, lontano dagli sfarzi della città.

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8 commenti

  1. Ciao! Non conoscevo quest’abbazia, tra l’altro non molto distante da me che sono ligure! Invece la Sacra di S. Michele l’ho messa in lista da qualche tempo: mia zia mi ha portato dei dépliants e me ne ha parlato con entusiasmo, mi sembra molto affascinante! Un abbraccio! Serena

    1. Te le consiglio entrambe: la sacra di San Michele è più maestosa, mentre l’abbazia è un piccolo gioiellino…ma entrambe sono in grado di “spedirti” in un’altra dimensione!
      Un grande abbraccio anche a te! :*

  2. Si trova ad appena mezz’ora da casa mia (50 minuti se guido io…): come sono orgogliosa di questi posti, sono contenta che ti siano piaciuti 🙂
    La sacra di San Michele vorrei rivederla: dico sempre che vorrei andarci una domenica e poi mi dimentico sempre 😉

    1. Ihihih…capita spesso anche a me: ogni weekend non so mai dove vorrei andare e poi finisco sempre sul divano!!! XD
      Ma il Piemonte è bello…bello davvero! ♡

  3. Alla grande! Io adoro le visite agli edifici religiosi, quasi quanto le visite a residenze e castelli. Inserisco nel notes l’Abbazia perché, come spesso mi trovo a dire, col Piemonte ho appena iniziato!
    Sembra una minaccia, ma giuro non lo è!
    Grazie per l’idea,
    Claudia B.

    1. Dai, sono contenta!!! Allora penso che con la tua passione, in Piemonte ci vai a nozze!
      Pensa che io ci vado circa una volta all’anno! 😉
      Bacini…

  4. Nel mio immaginario associo tutto quello che ha a che fare con il Piemonte all’eleganza. Non lo so perchè ho questo retaggio ma è così. E ne ho la conferma ogni volta che leggo un post tematico (anche i tuoi passati articoli).
    Meravigliosa la cantinetta a parete del chiosco! Scommetto che focaccia+prosciutto erano gustosissimi [ed eleganti ovviamente!] 😀 E che bello quello scorcio con il canale *_*

    1. La focaccia era elegantissima…ma ti assicuro che la mia fame lo era un po’ meno! :p
      Però hai ragione: il Piemonte, e soprattutto Torino, sono eleganti, reali, imperiali…e ti aggiungo un altro aggettivo: mistici. Ogni luogo ha una storia da nascondere e raccontare..bello bello bello.

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