Cosa aspettarsi da una visita ad Apice Vecchia, antico borgo oggi disabitato, in provincia di Benevento.
Pur avendone sentito parlare diverse volte, in svariate occasioni, abbiamo visitato Apice Vecchia e il suo borgo fantasma solo lo scorso inverno, durante la piacevolissima manifestazione dei “Mercatini di Natale al Castello dell’Ettore”.
Più che una visita vera e propria, è stata una passeggiata attraverso i pochi viali rimasti aperti e accessibili al pubblico ma, con due bimbe piccole e il freddo che iniziava a farsi sentire, ci è sembrata la soluzione migliore. Tuttavia, per chiunque fosse invece interessato ad approfondire la visita del borgo, conoscerne la storia nei dettagli e perdersi negli angoli che raccontano vite, è possibile aggregarsi alle visite guidate organizzate dalla Pro Loco e altre Associazioni di promozione turistica, solo in specifici giorni e orari.
Inoltre, per gli appassionati di fotografia, è importante sapere che Apice Vecchia viene spesso inserita all’interno di tour alla scoperta di luoghi che si prestano a essere immortalati: le sue finestre senza vetri, le case vuote e silenziose, le botteghe ormai deserte sono senza dubbio i soggetti più ricercati da chi imprime le emozioni su una foto.
E poi, se alcuni scatti sono venuti bene anche a me…immaginiamo a una mano esperta!
Apice Vecchia: la storia del borgo fantasma
Facile immaginare perché si chiami così: Apice Vecchia è una paese ormai disabitato.
La sua storia si è fermata due volte: la prima, il 21 agosto del 1962, quando due violente scosse del VI e VII grado della scala Mercalli fecero tremare il Sannio e l’Irpinia, causando la morte di 17 persone. Il borgo di Apice non venne distrutto, ma fu consigliato vivamente di abbandonarlo: il Ministero dei Lavori Pubblici, temendo altri crolli, ne ordinò l’evacuazione, ma diversi abitanti ignorarono la direttiva e continuarono a viverci per altri anni.
Diciotto, per l’esattezza, ossia fino a quando la storia si interruppe per la seconda e ultima volta, con il terremoto che sconvolse l’Irpinia nel 1980.
Oggi, probabilmente, tra quel è rimasto della città, si intravedono questi due passaggi storici, ma la realtà è anche che il borgo è stato prestato spesso ai privati, che lo hanno utilizzato come sfondo fotografico, set cinematografico e altro. Per cui, la contaminazione è ancora più probabile.
Con il cuore libero e aperto, però, camminando per Apice Vecchia si respira la sensazione del tempo che è stato rubato, di quello che poteva essere; si riesce ad immaginare la vita che si conduceva, grazie alle insegne delle botteghe; si sentono le voci delle donne che stendevano fuori ai balconi, gettando un occhio ai bambini che giocavano per i viali.
Apice Vecchia: come arrivare e informazioni utili
Apice è un comune in provincia di Benevento e, dopo aver letto la sua storia, va ricordato che attualmente esistono due comuni con lo stesso nome: Apice, la nuova città costruita a valle a seguito dei terremoti e, naturalmente, Apice Vecchio, che rappresenta l’antico centro storico.
Non vi è comunque possibilità di sbagliarsi, poiché per arrivare ad Apice Vecchio è necessario transitare per Apice.
Trovandosi molto vicino a Benevento, il consiglio è di utilizzare l’autostrada A16 e imboccare l’uscita “Benevento – Castel del Lago”; dopo circa 200 metri, si svolta a sinistra immettendosi sulla strada provinciale Appia e seguendo i cartelli stradali in direzione Apice, si arriva in città.
In occasione dei numerosi eventi organizzati dal comune di Apice, che si svolgono per lo più all’interno del Castello dell’Ettore, è possibile lasciare la macchina ad Apice Nuovo e prendere le navette che conducono su al vecchio centro storico: il servizio è molto efficiente e consente di arrivare al posto giusto senza ingorghi di auto.
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Come dicevo in apertura, noi abbiamo visitato il paese in autonomia, senza una precisa organizzazione, godendo semplicemente del luogo e della compagnia di cari amici. Sono riuscita a immortalare alcuni angoli di Apice Vecchia, banalmente solo con lo smartphone, ma se volete iniziare a farvi un’idea seria di quello che può trasmettere questo borgo fantasma, potete dare uno sguardo in rete, dove si trovano delle fotografie eccellenti.
Già solo prendersi mezza giornata per visitare Apice, come abbiamo fatto noi, è meritevole, ma ancora una volta vi invito a rivolgervi alle guide locali e approfittare di un tour in loro compagnia per non accontentarvi dei confini.
Immagino possiate dare un’occhiata alla pagina Facebook della Pro Loco di Apice
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