In tutto il Messico ci celebra in questa settimana i Dia de los Muertos, la tradizionale ricorrenza dedicata ai defunti, ma ricca di colori e allegria
Mentre nella maggior parte del mondo occidentale si festeggia Halloween, in virtù dell’esportazione della festa dall’America (anche se di origini celtiche), in Messico si celebra la ricorrenza del “Giorno dei Morti”, più conosciuta come Dia de los Muertos, che si tiene più o meno dal 25/28 ottobre fino al 3/4 novembre di ogni anno.
In questa occasione, il Messico ricorda i propri defunti, dedicando ciascun giorno della manifestazione a una causa di decesso: tuttavia, non si tratta di giorni tristi come siamo abituati nella nostra religione cattolica, bensì di momenti vissuti con allegria, poiché rappresenta l’attimo in cui le persone care che non ci sono più possono ricongiungersi ai vivi, seguendo la scia del profumo dei cempasùchil, fiori originari del Messico, simili a delle calendule, i cui petali arancioni e gialli in questa occasione vengono cosparsi ovunque.
Il culmine dei Dia de los Muertos, infatti, è proprio il 2 e il 3 novembre, quando nelle case, nei cimiteri o per le strade vengono realizzati degli altari chiamati ofrende, i cui dettagli che li compongono sono curati minuziosamente e rimandano a significati precisi.
Questi altari non servono per adorare, ma fungono da porta tra la vita e la morte e aiutano, dunque, i defunti a ritornare. Le ofrende sono adornate tradizionalmente con la foto del proprio caro, con dei cibi (tra cui il tipico Pan de Muertos), un bicchiere d’acqua, tanti fiori colorati e candele accese tutta la notte.
Un’altra decorazione tipica dei Dia de los Muertos sono i papeles picados, ovvero rettangoli di carta solitamente ritagliati a forma di scheletro e alla cui creazione si dedica tutta la famiglia. Rappresentano il vento e la fragilità della vita e, il loro doppio colore, indica la dualità tra la vita e la morte.
Tuttavia, il simbolo più importante di questa ricorrenza sono i teschi, calaveras, che è possibile ritrovare sempre in tutto il Messico e non solo durante il periodo della Festa dei Morti.
Ed effettivamente è stato il primo incontro che abbiamo fatto durante il nostro viaggio in Messico, nel 2017.
Abbiamo faticato a capire di cosa si trattasse e perché fosse così importante, ma la risposta l’abbiamo avuta dopo qualche giorno, quando abbiamo ritrovato la stessa immagine lungo delle iscrizioni che decoravano una piramide maya.

Vi porto alla scoperta delle rovine Maya in Messico
Vi è anche una personificazione femminile del tipico teschio ed è la Calavera Catrina, la Signora della Morte: io me ne sono innamorata subito e l’ultimo giorno sono riuscita a trovare una statua in un materiale simile alla terracotta, in una gioielleria con manufatti tipici, e che mi è costata un occhio della fronte…ma che ogni volta che la guardo, mi riporta si Caraibi!!! *_*

Ed ecco che ora, scrivendo di questa tradizione, mi è venuta una fortissima nostalgia del Messico e la voglia di ritornarci, magari proprio in questa occasione e per visitare tutte le altre meraviglie che ho dovuto saltare.
Siete curiosi di conoscere il nostro itinerario in Messico on the road?
Mi ha sempre incuriosita tantissimo questa particolare celebrazione, proprio per via di questa “allegria” in antitesi con la nostra tristissima celebrazione dei defunti (ma permettimi ad essere triste è proprio il Cristianesimo in sé). 😉 Ci credo eccome che ti sia montata un’enorme nostalgia di questo Paese! Buona festività Rosaria, un bacione a tutti e tre! :*
Ma sai che a me non era troppo chiara, nemmeno appena tornata dal Messico?
Poi le letture a proposito sono spuntate come fiorellini e sono riuscita a informarmi e a saperne di più…sono davvero speciali, lì in Messico! ^_^
Prima di aver letto la didascalia dell’ultima foto mi stavo chiedendo come avessi fatto a portarti a casa un oggetto così grande senza dover comprare un altro biglietto aereo 😂
Io ero stata in Messico per lavoro proprio dopo la festa dei morti ma alcuni colleghi arrivati prima me ne parlarono con entusiasmo. Un’esperienza che mi piacerebbe provare, anche per dare una seconda possibilità a questo paese.
Uahahahhahahahahah…è anche quasi più alta di me! 😀
Il Messico va vissuto, con calma e preparazione, perché in alcuni momenti può essere difficile; a dire la verità, anche io che l’ho amato, se mi soffermo a riflettere su alcune cose, mi faccio prendere dai brividi.
Ma tanti (troppi) altri aspetti mi mettono solo allegria…quindi sì, ci devi ritornare! *_*
Trovo che il dia de Los Muertos sia una tradizione molto bella, direi toccante. Recentemente ne ha parlato anche la Disney, non so se hai avuto modo di vedere il cartoon “Coco”, ma trovo trasmetta un bellissimo messaggio proprio partendo da questa sentita festività messicana!
Volevo tanto vederlo, perché mi ricordava proprio la mia Catrina che ho nel soggiorno ma, per motivi “organizzativi”, non ci sono mai riuscita…mi sono ripromessa però di dedicarmici una sera per rivivere quelle belle sensazioni che il Messico può darti e per capirne di più di questa affascinante tradizione. ❤