Giungla messicana 1

Disavventure in Messico – parte seconda

Quando diverso tempo fa vi raccontai della mia disavventura in Messico lungo le strade tortuose del Chiapas, avevo dimenticato che – alla fine – vi avevo fatto una promessa: raccontarvene un’altra, che si era svolta in tutt’altra location, ma che era stata altrettanto impressionante…per me, forse peggio!

–> Non ricordate cosa è accaduto in Messico? Leggete qui! <–

Insomma, era la giornata dedicata alla visita del sito archeologico di Palenque e, purtroppo, era anche la seconda delle uniche due giornate di pioggia torrenziale che abbiamo incontrato in viaggio.

Poco male: siamo esperti viaggiatori, noi, e un po’ di pioggia non rovinerà i nostri piani…tuttalpiù li rallenterà un minimo come il giorno precedente!

Quando arriviamo a Palenque, infatti, sembra proprio che il meteo voglia darci una mano e, nonostante i nuvoloni, ci apprestiamo a entrare nel sito, quando – naturalmente – veniamo assaliti da ogni forma di guida turistica possibile!

Tra queste, una attira la nostra attenzione perché funge semplicemente da Info Point e, parlando perfettamente italiano, vuole darci alcuni consigli su come svolgere in autonomia la nostra escursione.

Bla, bla e ancora bla, ci spiega che nel sito si entra da una parte e si esce completamente da un’altra, dove c’è poi la possibilità di proseguire per la giungla.

Attenzione! Se fino a quel punto potevamo camminare da soli, non dovevamo assolutamente addentrarci nella giungla senza guida, perché non avremmo capito nulla e, oltretutto, poteva essere pericoloso.

Tutto chiaro: non abbiamo alcuna intenzione di fare altre cose pericolose, dopo aver sfidato i malintenzionati messicani. Ci era già andata bene una volta, non potevamo rischiare anche una seconda.

Inizia, così, la nostra visita al sito di Palenque, che ci lascia letteralmente senza fiato per la particolarità del luogo: ancora migliaia di templi coperti dalla vegetazione e il tutto inserito in una cornice così suggestiva, che con le nuvole risultava un quadro magico.

Sito di Palenque
Ph by Aramis

E poi ruscelli, cascate…insomma, tutto perfetto! *_*

Così come anticipato, però, il percorso giunge al termine e ci ritroviamo completamente nella direzione opposta rispetto a quella in cui siamo entrati.

Ok, tutto previsto, ci incamminiamo verso la macchina, quando Aramis scorge un cartello!

Giungla messicana
Ph by Aramis

Mmm, sembra un percorso…sì! Una sorta di “safari” nella giungla messicana, molti punti di avvistamento, varie specie vegetali ben segnalate…sì sì, ci sta proprio chiamando!

Un attimo! Ma la guida non aveva detto di non addentrarci nella giungla messicana senza un esperto locale?

Certo, ma non si riferiva a questo percorso: è così ben segnalato. -_-

Ottimo, allora entriamo!

Giungla messicana 2 Giungla messicana 3

Peccato soltanto che le indicazioni finiscono dopo appena cento metri e che, dopo aver scattato orgogliosamente alcune foto, non sappiamo più dove andare.

Iniziamo a seguire dei sentieri più o meno tracciati e ci inoltriamo ancora di più; inoltre, il cielo continua a promettere pioggia e noi non sappiamo assolutamente dove ci troviamo, essendo completamente coperti dalla vegetazione.

Giungla messicana 4
Ph by Aramis

A un certo punto, poi, ci ritroviamo di fronte a una “strada” sbarrata con del filo spinato: di sicuro, da lì non si passa.

Ma se non si passa da lì, dove si va? Si torna indietro? Oddio! Ma stiamo camminando già da un’ora…ci dovrà essere un’altra uscita, in questa giungla messicana!

A un tratto, sentiamo delle voci: sono dei ragazzi messicani, di Città del Messico, che anche loro sono arrivati allo stesso punto.

Ci scambiamo delle informazioni e dicono di seguirli, perché dei loro amici si sono già avviati e quindi conoscono la direzione…peccato solo che anche gli amici non abbiano la più pallida idea di dove siano arrivati.

Giungla messicana 5

Giriamo in tondo, saliamo su collinette, attraversiamo percorsi di acqua, ma l’uscita, proprio non si vede!

Giungla messicana 6

Mentre Aramis cerca di tranquillizzarmi dicendomi che la strada a ritroso la ricorda perfettamente, io inizio ad andare in panico: se viene a piovere, siamo completamente fregati e penso a quanto sia stupido – quanto, purtroppo, facile – trovarsi in quelle situazioni pericolose che poi raccontano ai telegiornali.

Finalmente, dopo un’altra mezz’ora, questi ragazzi messicani riescono a contattare telefonicamente degli amici rimasti fuori, che prontamente mandano una guida a recuperarci!

Avevamo completamente sbagliato strada e riusciamo a uscire solamente dopo aver compiuto un percorso inimmaginabile…ma rivedere la nostra auto è uno dei ricordi più emozionanti di questo viaggio in Messico.

E posso dirvi una cosa? Vi ho raccontato questa storia ma, anche a distanza di un anno, non riesco a riderci su: mi sono spaventata davvero e, semmai ce ne fosse stato bisogno, ho capito ancora di più di ponderare bene le scelte e di non fare mai l’eroe in un posto che non conosco.

…utile anche a voi la lezione?

Il viaggio in Messico, però, è stato magnifico…perché non leggete l’itinerario completo qui? ^_^

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8 commenti

  1. Ti capisco quando dici che non riesco nemmeno ora a riderci sopra: io avrei immaginato gli scenari più terribili – notti al buio e al freddo tra insetti e serpenti, costretti a mangiare bacche per sopravvivere. Una mia ex collega si è trovata in una situazione simile in Argentina ma a lei è andata molto peggio perché è rimasta isolata per giorni e infatti è finita al telegiornale. Non ci devo pensare 😱

    1. La mia paura più grande era che venisse a piovere e noi ci saremmo trovati inondati da una pioggia tropicale che avrebbe fatto sparire le nostre tracce…che incoscienti!! Aramis era tranquillo, ma io proprio no!! >. <

  2. Ma a Palenque piove sempre? Anche in occasione del mio viaggio il tempo non ci ha graziato. Poco male, siamo riusciti ugualmente a goderci la meraviglia del posto. Certo che la vostra esperienza fa venire i brividi. Sembra la classica notizia della TV: due italiani, esperti viaggiatori, si sono persi nella foresta messicana. Non si hanno più notizie da giorni. Partite le ricerche 😳

    1. Eh, forse sì…ma la pioggia rende ancora più rigogliosa e misteriosa quella fantastica vegetazione…se solo uno non volesse perdersi dentro!!! Che stupidi…non è proprio da noi un’imprudenza simile!

  3. Assolutamente si, utilissima la lezione e guarda nemmeno io riuscirei a riderci sopra ma su una cosa mi sto sbellicando perdonami hahahah sto immaginando le “forme” varie di guide turistiche! 😛
    Però dai, hai portato a casa un ricordo avventuroso conclusosi nel migliore dei modi e che molto presto potrai raccontare a “qualcuno” prima della buonanotte! 😉 Così diventerà una viaggiatrice avventurosa ma prudente 🙂
    Un bacione :*

    1. Inizierà con “c’era una volta, una viaggiatrice un po’ pazzerella, che non diceva mai no a nulla, fino a quando non si è trovata persa in una giungla!!!“
      Prendiamola così, va…ma io ancora adesso strozzerei Aramis! 😝

  4. Ciao! Torno a leggerti dopo qualche settimana lontana dal magico mondo dei blog causa…nuova avventura lavorativa 🙂 Ma sai che io avrei fatto esattamente come voi davanti a quel percorso così ben segnalato? Prima o poi la mia curiosità potrebbe mettermi nei pasticci, pensa che sono riuscita a perdermi a Porquerolles…figurati cosa potrei combinare nella giungla 😀 Scherzi a parte, immagino lo spavento…però, come si suol dire, tutto è bene ciò che finisce bene! Ora corro a leggere tutto quello che mi sono persa durante la mia “assenza”! Un bacione!

    1. Eheheh…essere curiosi è sempre un bene, ma bisogna prestare molta, ma moooolta attenzione, soprattutto in un paese straniero di cui si conosce ben poco e anche chiedere aiuto diventa complicato!
      Ma poi, effettivamente, è bello essere qui e raccontarlo!
      Anche io in questo periodo sono molto lontana dal Blog, sia dal mio che da quelli che seguo sempre e molto volentieri…dovrò rimediare al più presto! Intanto mi sono segnata tutto quello che devo ancora leggere! 😉
      Un bacione anche a te! :*

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