La tradizione dell’Aglianico del Vulture, pregiato vino, ma poco conosciuto, della Basilicata.
Novembre è senza dubbio il mese più adatto per parlare di vino poiché, che io rammenti, è il periodo dedicato alla vendemmia, quello in cui grazie a San Martino, ogni mosto diventa vino! 😉
Così approfitto di queste settimane per raccontarvi dell’Aglianico del Vulture, un vino molto pregiato, anche se spesso snobbato, tipico della Basilicata, meta da noi scelta per quest’estate di prossimità.
L’Aglianico del Vulture, infatti, è un vino che ha ricevuto la denominazione DOC nel 2010 ed è caratteristico del vitigno Vulture, poiché la sua produzione è consentita soltanto in quelle zone e, per la precisione, nei territori di Rionero in Vulture (dove siamo stati noi, precisamente), Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania e Montemilone, tutti in provincia di Potenza.
Nello specifico, quest’ampia zona che si trova nel nord-ovest della Basilicata, è caratterizzata dalla natura vulcanica dei terreni, che li rende fertili e particolarmente ricchi di elementi minerali, nonché dalla presenza di vari strati tufacei, che funzionano da riserva di acqua nei periodi dell’anno in cui vi è più siccità. Questa particolare formazione, dunque, consente di avere un vino forte, dal colore rosso rubino, e dal sapore caldo e asciutto.
Per decretare il suo tempo di invecchiamento, si può distinguere il vino Vecchio, che ha un minimo tre anni, e il vino Riserva, che invece ne ha almeno cinque. Il suo grado alcolico va dagli 11,5 ai 15 gradi. La curiosità è che non si può mettere in commercio prima di un anno dalla vendemmia.
Si abbina bene alle carni bianche e rosse e ai formaggi, soprattutto quelli stagionati.
Aglianico del Vulture: come e dove degustarlo
Fatte le dovute presentazioni, ora parliamo di cose serie: dove si può degustare il vero Aglianico del Vulture e magari fare una bella scorta di bottiglie?
Naturalmente, per chi si trovasse in vacanza in Basilicata, soprattutto nella zona del Vulture, può prenotare una visita in una delle tante cantine che offrono la possibilità sia di visitare le cantine stesse che di terminare il percorso dinanzi a una bella bottiglia di vino.
Noi, trovandoci a pernottare sui laghi di Monticchio, a soli 10 km da Rionero in Vulture, abbiamo scelto una cantina in quella zona e abbiamo trascorso un’intera mattina ad ascoltare tutta la storia di questo vino.

Abbiamo camminato tra le barriques di rovere francese, dove riposa il vino, abbiamo toccato con mano il tufo umido e, soprattutto, ci siamo fermati a degustare le varie bottiglie di vino, accompagnate da alcune prelibatezze tipiche lucane, tra cui i peperoni cruschi, di cui non avevo mai sentito parlare, ma che sono semplicemente divini!


Il mio consiglio è di mettere assolutamente in programma una visita alle cantine, se siete in Basilicata, e di scegliere la formula con pranzo (leggero), in modo da non trovarvi in difficoltà: sia noi, che i nostri compagni di avventura, avevamo scelto una degustazione semplice, ma le varie bottiglie di vino (a noi hanno portato ben cinque calici diversi!), si assaporano meglio se ben accompagnate e, di conseguenza, un ulteriore pasto fatto in seguito, magari in un altro luogo, stona davvero!

Naturalmente, un souvenir al termine della degustazione è d’obbligo, per voi e per le persone più care! 😉
Per informazioni maggiori e per l’indicazione delle cantine che potete trovare nel Vulture, vi segnalo il sito dedicato.