Il progetto alla base delle tante Panchine Giganti che si trovano in Italia.
Prima di sedermici anche io sopra, non avevo ben chiaro quale fosse il progetto e l’intento delle Panchine Giganti che spesso vengono fotografate nei vari angoli d’Italia.
Poi, durante la mia vacanza in Abruzzo di quest’inverno, ho avuto la possibilità di incontrarne anche io una e ho approfondito il significato molto intenso che sottende alla realizzazione di ciascuna di esse, dando così tanto più valore a quello che, in realtà, sembrava solo un espediente fotografico…anche se in parte lo è! 😉
Panchine Giganti in Italia: cosa sono e quando sono nate
La prima Big Bench, di colore rosso, nasce nel 2010 a Clavesana, in provincia di Cuneo, nelle Langhe, su idea del designer Chris Bangle, che aveva in mente di coniugare le sue doti tecniche, con le bellezze del paesaggio in cui vi si trovava e la sapienza degli artigiani locali.
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Da un esperimento che aveva anche il sapore di una sfida, le Panchine Giganti sono diventate ben presto il simbolo di un progetto che ha uno scopo molto più profondo, ossia sentirsi dei bambini piccoli dinanzi a un panorama senza fine, incontaminato, naturalmente bello.
La Fondazione Big Bench Community Project oggi si pone l’obbiettivo di fornire gratuitamente il design cartaceo per la realizzazione delle panchine giganti, non solo in Italia, ma anche in Europa e in tutto il mondo, a coloro i quali si fanno ambasciatori di un progetto di valorizzazione del territorio, che soddisfi tutti i criteri previsti dalla vision della Fondazione.
Le caratteristiche delle Panchine Giganti
Le Panchine Giganti che si trovano oggi in Italia, e non solo, devono soddisfare una serie di requisiti che, riassumendo, potrebbero essere i seguenti:
- devono trovarsi in un punto altamente panoramico, ma liberamente accessibile al pubblico;
- la zona deve essere isolata e immersa nella natura;
- non devono trovarsi all’interno di aree destinate ai bambini, tantomeno accanto a luoghi sacri o di culto;
- la vista non deve dare su pali della corrente, tralicci telefonici, etc.
- il luogo deve essere accessibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e non deve prevedere transenne o cancelli.
È importante sapere che nessuna Panchina può essere realizzata con fondi pubblici, ma può essere costruita soltanto grazie al contributo di volontari privati e il suo costo si aggira intorno ai 5000 euro.
Lo scopo ultimo delle Panchine
A cosa servono, dunque, queste panchine?
L’ho già detto prima: lo scopo primario è quello di vivere il paesaggio, emozionandosi come bambini. Sedendoci su un oggetto così grande, la sensazione è proprio quella di sentirsi piccoli, come bambini e il suggerimento è quello di lasciarsi andare al paesaggio senza pregiudizi, proprio come fanno i più piccoli.
Inoltre, trattandosi di panchine davvero grandi, è possibile salire su di esse anche con più persone contemporaneamente, magari con degli amici…per cui, molto importante, diventa anche il concetto della condivisione, del ritrovarsi insieme per godere di un attimo di bellezza.
Infine, ultimo ma non in ordine di importanza, c’è l’indotto turistico e la possibilità di far crescere turisticamente, ma in modo sostenibile, tante piccole e grandi realtà.
Quando mi sono trovata dinanzi la mia prima Panchina, la numero 274 di Campo di Giove, non conoscevo l’intera visione alla base della sua realizzazione, ma mi è stato subito chiaro il forte potere di questa installazione: il paesino è un piccolo gioiello dell’Abruzzo; la vista è sconfinata, l’aria è pulita, il silenzio è oro. Un momento da apprezzare ancora di più se si è con la famiglia, sopra…
…o sotto la panchina, per un ricordo da incorniciare.
Per la cartina aggiornata delle Panchine Giganti in Italia e in Europa e per le informazioni più approfondite sulla Fondazione, vi rimando al sito ufficiale del BBCP