Proprio qualche giorno fa ho raccontato di cosa mi piace scrivere, di come vivo i miei ricordi e di come condivido le esperienze.
Essendo una Travelblogger, penso di parlare perlopiù di belle emozioni, di far venire la voglia di viaggiare o comunque credo di dare indicazioni talvolta utili a chi si appresta a partire.
Ma chi opera in questo settore, chi ci lavora davvero, chi costruisce tutto quello che c’è dietro al meraviglioso mondo dei viaggi, sa che non sono sempre rose e fiori e che in realtà c’è da lottare quanto in tutti gli altri comparti.
Ed è per questo che oggi vi racconto la mia disavventura con Italo Treno, perché questo Blog è letto anche da tanti colleghi e così come è giusto che tanti viaggiatori prendano spunto dalle mie esperienze di viaggi, è altrettanto giusto che chi siede tutto il giorno dietro una scrivania a far sì che i sogni delle persone diventino realtà, sappiano che alle spalle di grandi colossi ci sono solo piccoli robot per i quali non siamo altro che numeri.
La mia vicenda con Italo nasce ad aprile 2015 quando, a seguito di una prenotazione effettuata per un cliente attraverso i nostri codici (AREA AGENZIE, no privati), prima della partenza stabilita veniamo informati che potrebbero esserci dei disagi e che pertanto ci offrono la possibilità – indipendentemente dalla tariffa acquistata – di operare dei cambi o addirittura di chiedere il riaccredito dell’intera cifra.
Modifichiamo l’itinerario del cliente (la tratta in treno non era altro che uno spostamento all’interno di un viaggio molto articolato) e naturalmente provvediamo noi a riemettere il biglietto, senza chiedere un’ulteriore saldo al cliente, certi che Italo avrebbe riaccreditato sulla nostra carta di credito, ovvero quella utilizzata per pagare, quanto versato in precedenza.
Ma così non è stato. Italo, per tutela della privacy, prende i soldi da chiunque, ma quando li deve restituire, necessita di un conto corrente intestato all’intestatario del biglietto per poter emettere il bonifico.
Non vuole dunque sapere cosa c’è dietro al lavoro di un agente di viaggi (che conosce il cliente meglio di Italo e di cui dispone di tutti i dati. Più di Italo.) e non sa nemmeno se il cliente che si è rivolto all’agenzia di viaggi è un nonnino di più di novant’anni che non sa smanettare sul web per acquistare il suo biglietto, perché tra l’altro non ha né conto corrente, né carta di credito. No, questo non lo sa. Non lo sa perché non ha alcun interesse a capire chi dà loro dei soldi, ma interpellano una fantomatica DIREZIONE COMPETENTE (ovvero un indirizzo e-mail generico a cui fanno riferimento almeno 5/6 impiegate stagionali e part-time) per restituire una somma di denaro a chi effettivamente ha acquistato il biglietto.
E tutto questo, nel modico tempo di 8 mesi. Sì, 8 mesi per passarsi la palla l’uno con l’altro e scrivere, con una risposta automatica e frasi precompilate, che “non è possibile emettere il bonifico per altri intestatari”.
Risultati? Due.
Il primo.
Naturalmente, per la ridicola cifra di € 22.80, abbiamo richiesto la cancellazione dei codici e il riaccredito dell’importo sul conto corrente del cliente. Quando il cliente ce li restituirà, perché lo farà, noi li regaleremo al primo che passa. Non moriremo di fame per poco più di 20 euro e non era certo questo l’oggetto della diatriba. La nostra dignità di professionisti vale molto di più.
Il secondo.
È quello che scoccia di più, ma siamo inermi di fronte a questo. Italo ha raggiunto il suo scopo, ha seguito le sue procedure meccaniche, ha evitato di dare commissioni in futuro a un’agenzia che non faceva altro che portare clienti all’azienda e i clienti continueranno a viaggiare sui loro treni. In pratica, non è successo proprio nulla…solo un soffio di vento. E la scocciatura di premere più volte il tasto Invio a una risposta automatica.
Ma è triste ragazzi, è triste davvero. Solo ipocrisia nelle parole di chi sostiene il networking, la cooperazione e l’unione per far crescere un mercato.
Mi spiace dirlo…ma è proprio la vittoria di Pirro. Il risultato di chi, è proprio il caso di dirlo, va avanti per la sua strada come un treno ad alta velocità, senza tener conto dell’ambiente circostante, senza preoccuparsi di ciò che accade intorno. 🙁