Scrivo perché

Scrivo perché…i motivi nascosti

Era pronto in bozza un altro, nuovo articolo, dopo qualche giorno di stop.

Poi è arrivata la notizia della scomparsa di Andrea Camilleri, il celebre scrittore siciliano, il “padre” del Commissario Montalbano.

Andrea Camilleri
Ph via Fanpage.it

Pur conoscendo la sua innegabile e straripante forza, non ho mai letto un suo libro; tuttavia, oggi mi rendo conto che un pezzo della letteratura italiana è venuto giù.

Ma non è per questo che ho cambiato i miei piani. È perché, tra i numerosi messaggi di cordoglio che popolano gli stream dei social, ho trovato una sua frase che mi ha indotto a fare una riflessione:

Scrivo perché è sempre meglio che scaricare casse al mercato centrale.
Scrivo perché non so fare altro.
Scrivo perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti.
Scrivo perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato.
Scrivo perché mi piace raccontarmi storie.
Scrivo perché mi piace raccontare storie.
Scrivo perché alla fine posso prendermi la mia birra.
Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto.

Ma io, perché scrivo?

Perché mi piace, perché l’ho sempre fatto, e così via.

Ma voglio riprendere le risposte del maestro Camilleri, quelle che mi hanno fatto soffermare su questo pensiero:

…perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti.

Sapere di poter lasciare un regalo immortale a qualcuno che ami, ti solleva la vita, te la rende più leggera. Quando scrivi, lasci qualcosa di te che rimarrà indelebile e chi vorrà accettarla in dono, ti consacra all’eterno.

…perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato.

Quando mi immagino scrittrice di libri e non solo di Blog, la protagonista è sempre una donna che porta il mio nome e la mia vita e, nelle sue struggenti vicende, si accompagna alle persone che ho amato di più e che temo di dimenticare. Probabilmente, è impossibile dimenticare qualcuno che ti ha segnato il cuore, nell’amore e nell’amicizia, ma molto spesso è la vita che ti costringe a lasciar andare queste persone. E tu devi essere più forte.

…perché mi piace raccontarmi storie.

È sempre la paura di dimenticare i momenti più belli che ha sviluppato in me la necessità di scrivere diari, blog o quello che mi aspetterà in un futuro 4.0. Da piccola fino a oggi, le parole si legano a ricordi che hanno fatto di me la donna che sono oggi. Rileggo queste storie e in un attimo sono lì, in quel preciso giorno, e nulla è cambiato.

Anche ora che sto scrivendo questo post sto pensando a una persona e questo mi conferma che le parole avvicinano. Anche se chi legge non lo sa. ♥

 

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2 commenti

  1. Un bellissimo post, di quelli “emozionali” che tanto mi piacciono! E’ difficile spiegare perché si scriva, ma tu prendendo spunto da Camilleri ci sei riuscita benissimo. Scriviamo perché ci fa stare bene, ma anche per lasciare una traccia, per raccontare una storia, per rifugiarci in un mondo che ci faccia stare bene nei momenti bui, per mettere su carta i momenti felici per poterli ricordare sempre…Trovo che scrivere sia un modo meraviglioso per sentirsi vivi!

    1. Concordo pienamente! Purtroppo manca sempre più il tempo, ma è una necessità di cui difficilmente si riesce a farne a meno…come leggere! ❤

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