Proposta di itinerario per fare trekking in provincia di Caserta
Solo qualche settimana fa, vi avevo raccontato del Blog Tour che si è svolto a inizio settembre nel cuore di Caserta e nei suoi dintorni, portandoci alla scoperta di itinerari insoliti e inesplorati, che vanno oltre alla classica – ma immancabile – Reggia di Caserta, simbolo della città, ma anche di tutta la Regione Campania, senza ombra di dubbio.
Come promesso, però, dedico un post a ciascuna tappa, in modo che possiate vivere con me queste fantastiche esperienze e decidere se inserirle nel vostro itinerario oppure di programmarle come escursioni fuoriporta se, come me, abitate proprio in regione!
Dove ce ne andiamo oggi? A fare trekking nell’Alto Casertano, sulle colline della piana del Volturno, lungo il sentiero del Conciato Romano…allacciate gli scarponcini! 😉
Puoi scoprire l’intero itinerario di due giorni a Caserta
Trekking nell’Alto Casertano: quale sentiero scegliere
Non sono una grandissima esperta di trekking, ma da diversi anni ho incluso la montagna, soprattutto quella estiva, nelle mie consuete tappe annuali: che si tratti di una settimana o di pochi giorni, cerco sempre di ritagliarmi qualche giorno in mezzo alla natura, per paesaggi incontaminati e passeggiate all’aria aperta.
Per questo motivo, da profana, non immaginavo si potesse far lo stesso anche a due passi dalla città, in una zona che non conoscevo affatto.
E invece, prendendo appuntamento al cimitero di Villa Santa Croce, ad appena 20 chilometri da Caserta, siamo partiti alla volta del sentiero del Conciato Romano, un connubio tra natura, cibo e tradizioni.
Il cammino inizia da un punto panoramico, in cima alle colline che circondano la piana del Volturno, dove scorre l’omonimo fiume. Da qui, si può ammirare il panorama circostante, fatto di valli e di città in lontananza.

Si prosegue lungo un sentiero ben delineato dove, a seconda delle stagioni, si possono incontrare i colori e le erbe più disparate: noi abbiamo avuto la fortuna di perderci nel giallo di fine estate e di annusare il profumo del timo, che qui cresce rigoglioso.

Dopo poco più di un’ora, si giunge alla prima sosta: l’azienda agricola La Sbecciatrice, di proprietà di Mimmo e Lino, fautori del movimento “Resistenza Contadina”, un inno alla terra e ai sui prodotti.
La Sbecciatrice, difatti, non è un agriturismo come siamo soliti pensare, ma è un luogo dove si possono incontrare i prodotti genuini della terra, in un momento di ritrovo intimo, riservato a poche persone.
La loro degustazione, difatti, avviene in un’antica stalla riqualificata e l’accesso è concesso a una manciata di persone, tra l’altro su prenotazione.

La punta di diamante della loro produzione e coltivazione è il pomodoro riccio: dalla buccia sottile e la polpa soda, la caratteristica principale di questa coltura è la particolare resistenza alla siccità, fenomeno molto comune in zona. Per il suo sapore unico e antico, viene impiegato nella realizzazione di numerosi piatti esclusivi e “stellati”.

Dopo questo momento di piacevole cultura e ristoro, si prosegue per un altro tratto di cammino, lungo poco meno di due ore: si attraversano terre coltivate e sentieri più boscosi e si arriva a un’altra importante tappa: l’agriturismo Le Campestre, di proprietà della famiglia Lombardi, fiera conservatrice delle tradizioni gastronomiche del Paese.

Quando ti servono un piatto, è la signora Liliana in persona a entrare in sala; matriarca della famiglia, accompagna la degustazione con un sapiente racconto, che ripercorre la storia di ogni ingrediente e gli conferisce un sapore tutto particolare, intriso di passato e presente.
Anche qui abbiamo un gioiello vero e proprio: il Conciato Romano, da cui prende il nome questo sentiero di trekking che abbiamo compiuto tra le colline dell’alto casertano.
Si tratta di un pregiato pecorino che viene conservato in antiche anfore di terracotta, insieme a un condimento di erbe, olio e vino della casa, con una stagionatura dai 6 mesi ai 2 anni.
Il sapore è fortissimo e deciso, ma è una vera e propria esperienza per il palato.
Visualizza questo post su Instagram
La giornata a Le Campestre potrebbe continuare con una passeggiata fino all’antica quercia, oppure semplicemente godendo del vasto ambiente circostante, che ti ricongiunge con la natura.
Informazioni utili
Il sentiero del Conciato Romano, comprensivo di soste a entrambe le aziende, dura circa 6 ore, di cui quasi 3 sono di cammino a piedi. Per poter affrontare al meglio l’escursione, si consiglia un abbigliamento molto comodo, l’utilizzo di scarponcini da trekking e la dotazione di una borraccia di acqua, cappellino per il sole e repellente per gli insetti.
Per poter effettuare l’intera escursione, con la prenotazione a La Sbecciatrice e per la degustazione del Conciato Romano, nonché per usufruire dei trasferimenti indispensabili in alcuni tratti (come, ad esempio, il rientro dall’agriturismo), è necessario rivolgersi a Reggia.it, anche perché le visite alle aziende sono a numero chiuso.
Questo sentiero di trekking nell’Alto Casertano non richiede alcuna esperienza ed è classificato come Turistico; noi l’abbiamo percorso con India, che ha tanto apprezzato, soprattutto il pomodoro riccio, dal produttore al consumatore!

E se volete pernottare in città, vi consiglio il Cas’E’ Charming House Family, hotel nel cuore di Caserta
Escursione all’interno del Blog Tour organizzato dall’Associazione Italiana Travel Blogger