Non è pessimismo, ma una lettera aperta…
In una notte d’estate di tanti anni fa, appoggiati a un albero in cima alle scale, mi asciugasti una lacrima e mi dicesti: <<Non fare la sciocca, tutto andrà bene, tutto si sistemerà.>>
Tutto andrà bene un paio di palle! Se per te andare tutto bene significava non guardarci più negli occhi, quando era inevitabile incontrarci, allora sì, è andato tutto bene.
Se significava che la mia vita avrebbe preso una strada diversa e sarei stata comunque felice, sì, è andato tutto bene lo stesso. Ma non è quello che intendevamo, né tu, né sicuramente io.
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Ed è da quel momento che ho capito che la frase “tutto andrà bene” è la bugia più grande del mondo, quel voler rassicurare in un momento in cui non si sa bene cosa dire, sapendo che poi non sarà così. È forse ciò che uno vuol sentire, ma è una menzogna colossale e a volte non si riesce a pronunciare questa frase nemmeno guardandosi negli occhi, per la vergogna che essa trascina con sé.
Quando cinque anni fa ho scoperto di avere una malattia alle ovaie, tutti, ma proprio tutti, amavano ripetermi in continuazione che tutto sarebbe andato bene.
Quattro interventi e un’ovariectomia monolaterale non mi sembra proprio tutto bene. Se poi intendevano che sarei, nel frattempo, riuscita a rimanere incinta e ad avere la mia splendida bimba, allora sì, è andato tutto bene.
Ma questo miracolo lo attribuirò sempre e solo al mio angelo biondo, la dottoressa Anna Fagotti del reparto di ginecologia oncologica del Gemelli di Roma (di cui faccio i riferimenti per chi mai dovesse averne bisogno) che, al terzo intervento, mi guardò e mi disse: “Stia tranquilla, tutto si risolverà”.
Tutto si risolverà è ben diverso da tutto andrà bene. Tutto andrà bene è una promessa di lieto fine, il lieto fine che cerchi e desideri. India la desideravo con tutto il mio cuore, ma la mia vita è un continuo stand-by, tra un controllo e l’altro, tra un esito negativo e quello successivo, perché mai, e dico davvero MAI, è capitato che io sia uscita da quella sala con un “è tutto a posto, ci vediamo fra sei mesi”.
E ora aspettiamo il prossimo responso, che arriverà soltanto tra pochi giorni, a far da ciliegina sulla torta in questo periodo di cacca.
Già, perché qua fuori, qualcuno ancora grida #tuttoandràbene, invade strade e balconi, mentre altro non è che un passatempo per i bambini costretti a casa, che colorano arcobaleni.
Forse, anche in questa situazione ci sarebbe stato meglio un “tutto si risolverà”.
Credete davvero che passeremo la nostra vita in questo modo, fino alla fine dei nostri giorni? Assolutamente no. Sarà solo più lungo di quanto dicono, perché di certo non ne usciremo il 3 aprile: aspettiamoci altri dieci, cento, mille messaggi del premier Conte che ci chiederà nuovi sacrifici. Ma, alla fine, tutto si risolverà.
Non andrà bene, però.
A meno che tu non sia un’insegnante, il dipendente di una grande azienda che ha saputo organizzarsi bene, il gestore di una catena di supermercati o il proprietario dell’Amuchina, non andrà affatto bene.
Chiusa con la mia agenzia di viaggi da un mese e chissà ancora per quanto, costretta ai rimborsi e ai viaggi annullati, non mi aspetto che la gente ritorni a viaggiare non appena l’epidemia si sarà rallentata. E così, qualcuno mi spieghi intanto come faremo in questi giorni e nel futuro a sostentare la nostra famiglia.
Tutto il resto, è solo la solita bugia.
Carissima Rosaria, la penso esattamente come te.
Vorrei solo spostare l’orologio di parecchi mesi in avanti e non parlarne proprio più di questa storia.
Non sono previste misure di salvataggio per il vostro settore? Mi auguro di si! E mi auguro (e soprattutto ti auguro) che i prossimi controlli ti daranno una buona notizia.
Noi siamo adulti e siamo consapevoli ma tu non privare la tua piccola di quelle parole, diglielo ugualmente che andrà tutto bene! :*
Ti mando un grande abbraccio…virus free 😉
Cara Dani, la mia piccola sta vivendo un periodo bellissimo, sempre con mamma e papà, a fare cose per le quali non c’è mai tempo, come impastare o sporcare. Sente solo la mancanza dei nonni…
Non so che misure saranno adottate, ma ho paura più di questo che di tutto il resto.
Nel frattempo, ti abbraccio anche io…a distanza, ma forte forte! ❤
Sono distante tanti chilometri da te, ma mi sento vicina ad ogni parola che hai scritto. Quel “tutto andrà bene” è un inno all’ottimismo, lo capisco, ma obiettivamente non potrà tornare tutto come prima. Mio marito è disoccupato, non credo che trovare lavoro diventerà più semplice con tante realtà messe in ginocchio da questo virus. Io ho la fortuna di lavorare in un’azienda solida, ma al momento per stare a casa sto consumando le ferie che avrei dovuto fare ad agosto. I problemi di salute, però, sono sempre la cosa peggiore e nel nostro piccolo ci stiamo sacrificando per proteggere dal contagio non tanto noi, quanto i nostri cari. Ne usciremo a fatica, ma voglio mantenere un barlume di speranza. Torneremo a prenotare, viaggiare e magari nel frattempo avremo capito che dovremmo prenderci più cura di chi ci sta intorno e del pianeta in cui viviamo. Ma forse sono io ad essere utopica adesso. Un abbraccio e un in bocca al lupo di cuore per tutto ♥️
Grazie tesoro! Hai ragione, ti sento tanto vicina e lo sono anche io per te.
Ti abbraccio fortissimo e ti sostengo per la difficoltà che sta vivendo tuo marito.
Niente sarà come prima ma, come dici tu, cerchiamo almeno di trarre qualche insegnamento.
Un bacio grande! 😘
È triste, hai ragione.
La situazione è drammatica, soprattutto per chi lavora in proprio, non sottovaluto il problema Corona-virus, ma a fine mese le spese sono sempre le stesse e i giorni passano con la consapevolezza che non andrà bene per niente.
Ci risolleveremo, per carità, ma con quali conseguenze?
Un augurio a tutti di cuore. ❤️❤️❤️
Un caro augurio anche a te…sono certa che, nonostante i momenti di sconforto, sapremo tutti trarre qualcosa di positivo, da questo periodo difficilissimo. E saremo pronti anche ad affrontarne le conseguenze. Ti abbraccio caramente.