Mi sento proprio di dire che la visita a questo Paese particolare è stata un salto, un’evasione da un tour molto bene organizzato, che ha toccato cinque su sette degli Emirati Arabi.
In molti la consigliavano come escursione full day da Dubai, con rientro in serata, ma naturalmente, per noi che solitamente maciniamo migliaia di chilometri in un sol viaggio, non potevano non inserire questa deviazione, lungo il tragitto da Sharjah ad Al Fujairah, per rendere più completo il nostro itinerario.
E così, carichi di aspettative, ci siamo diretti forse verso il punto più a nord di questo stato, che ben si fonde con quello degli Emirati.
È stato un percorso lungo, come tutti gli altri spostamenti all’interno del Paese, dovuto probabilmente al paesaggio molto arido, desertico e poco animato. Certamente, però, di grosso interesse, date le enormi differenze con gli scenari a cui siamo spesso abituati, soprattutto in Europa.


Avvicinandoti all’Oman, ti rendi subito conto che stai attraversano un paese di frontiera: poche auto, abitazioni più diradate del solito e, lo so, è solo nella mia testa, ma anche il paesaggio sembrava cambiare di colpo!


Probabilmente sarà che la nostra meta finale era il famoso fiordo di Musandam, ma davvero sembrava essere inghiottiti dalle montagne, che racchiudevano in un abbraccio una fetta bella limpida di Golfo Persico (e di sicuro il tratto di mare più bello visto in tutto il nostro viaggio negli Emirati).

La procedura per entrare in Oman è abbastanza difficoltosa: ci sono molti passaggi da fare in frontiera, tra controlli dei documenti e pagamento di un visto e, se hai noleggiato un auto, bisogna far richiesta già al momento del ritiro del NOC (No Objection Certificate), specificando quante volte si vuole entrare e uscire dall’Oman.

Ora non ricordo al centesimo il prezzo, considerando i vari cambi di valuta, ma tra me, Aramis e auto, questa entrata ci è costata circa 200 euro! 🙁
E dire che ne è valsa la pena…sì, vabbè, lo dico, ma ho capito che comunque quei tipi di paesaggi, modi di vita e temperature, non fanno di certo per me!
Dalla frontiera abbiamo dovuto raggiungere il porto di Musandam, dove ci aspettava un dhow – la tipica imbarcazione araba – per condurci al largo e farci fare un bagno (poco!!!) rinfrescante nelle acque del fiordo.

Abbiamo navigato molto per raggiungere un punto dove sembrava ci fosse la migliore osservazione della barriera corallina e nel tragitto, così come ci avevano tanto decantato, ci aspettavamo di vedere i delfini e poter fare un tuffo insieme a loro…ma nulla!



Finalmente ci tuffiamo e sembra che riusciamo a farci un bagno degno di questo di nome: almeno l’acqua è pulita, non è eccessivamente calda e, soprattutto, si vede il fondale!!!


L’intera escursione in barca dura circa quattro ore e dopo questa sosta in acqua durata una mezz’oretta, ci aspettano ancora un’ora e mezza di navigazione per ritornare al punto di partenza.

Un’esperienza comunque da fare e ricordare, perché ogni viaggio ti forma e ti arricchisce, e anche ciò che al momento non ti soddisfa, domani sarà un’avventura che gioirai di aver vissuto! 😉
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