Un tour pasquale tra le tradizioni culinarie dell’Italia, per viaggiare almeno con le parole e le immagini…magari percependone anche il sapore!
L’ultima volta che ho deciso di viaggiare a Pasqua era il 2017, ed era per me un periodo difficile, tant’è che fino all’ultima ero indecisa se partire o meno.
La destinazione era quella ideale – l’Alsazia – perché completamente addobbata a festa; ma l’umore non era quello giusto, così non ho ricordi piacevoli di quei giorni.
Anche adesso vengo fuori da mesi non semplici e probabilmente, se avessi potuto organizzare un viaggio, sarei stata in dubbio anche stavolta…
La situazione attuale, però, mi ha tolto dall’imbarazzo e ci ha costretti a restare tutti a casa, ancora una volta: se lo scorso anno eravamo impauriti, ma speranzosi, oggi siamo stanchi e delusi, con meno voglia di far finta che sia una Pasqua come tutte le altre.
Senza dubbio ci impegneremo a cucinare e a impastare e almeno per un paio di giorni potremo distrarci e concentrarci su altro…perché poi, le mani in pasta sono sempre un ottimo diversivo!
Io l’ho scoperto un po’ di tempo fa, ancor prima del lockdown, quando poi ho dato il meglio di me, chiudendomi in cucina almeno 12 ore al giorno (se n’è accorta pure la bilancia!). Ed è in questo periodo che è nato pure il mio Tea Blog Biblioteque, dove non racconto solo di tazze di tè, ma do sfogo anche alla mia passione per la cucina.
…ma questa è un’altra storia: oggi vi porto con me in tour per le tavole d’Italia, per viaggiare anche a Pasqua, ma con gusto! 😉
Viaggiare a Pasqua: cosa si mangia dove
Inizio con la mia regione, la Campania, che presenta tra le sue tradizioni pasquali l’immancabile pastiera di grano e il casatiello. Se sulla prima servono poche presentazioni, il casatiello sarebbe riproposto più o meno in tutta Italia, ma con nomi diversi e con diverse sfaccettature.

Qui a Napoli è rigorosamente sugna e pepe, con tanto formaggio grattugiato e pezzi di pancetta o ciccioli (per i più audaci, ma ricetta originale). In più, sul casatiello vengono disposte delle uova fresche e crude che in cottura diverranno sode.
Sempre a Napoli, si usa fare anche il tortano, abbastanza simile al casatiello, ma con più varietà di salumi e formaggi e con le uova già cotte, disposte direttamente all’interno.
Appartiene al mio menù di Pasqua, ma semplicemente per i ricordi legati all’infanzia e non perché la mangi ancora oggi, la torta pasqualina tipica della Liguria, un rustico di pasta sfoglia, con all’interno bietole, carciofi, uova e maggiorana. Anche se ha accostamenti che non gradisco, avevo voglia di dedicarle una menzione speciale, in memoria della persona che me la preparava.

E ora, dopo le esperienze personali, passo a elencarvi i piatti speciali di tutte le nostre regioni, per continuare a viaggiare tra le tavole di Pasqua! 😉
Valle d’Aosta
Nei giorni di Pasqua, si prepara qui la crescia di Pasqua, una focaccia cresciuta e impastata con uova, olio di oliva e pecorino grattugiato.
Piemonte
Più che per impasti e lievitati, il Piemonte di distingue per le pietanze del pranzo, differenziandosi dalla maggior parte dell’Italia per non servire l’agnello, bensì il brasato al Barolo, realizzato con carne di manzo.
Lombardia
Il dolce pasquale della Lombardia, è senza dubbio il Bisulan, una ciambella dalla consistenza asciutta a base di farina, uova, zucchero e burro, che viene inzuppata nel vino per renderla più morbida. Ma c’è anche la torta salata di Pasqua, realizzata con pasta sfoglia e riempita con un impasto di pollo rosolato in padella, prosciutto, parmigiano, asparagi, sale pepe, timo e prezzemolo.
Trentino-Alto Adige
Anche qui la tradizione punta sul secondo piatto, che consiste nelle tipiche polpettine pasquali, realizzate con macinato di agnello, avvolte nelle budella di maiale e cucinate al sugo.
Veneto
Molto più che un semplice contorno, l’insalata pasqualina si ottiene combinando fiori di primula, cipollotti novelli, formaggio spalmabile, uova sode, panna fresca e un misto di erbe aromatiche. Ma nel giorno di Pasqua non può mancare nemmeno la Fugassa veneta, una sofficissima focaccia realizzata seguendo ben quattro lievitazioni.
Friuli-Venezia Giulia
Qui il piatto tipico è la pinza triestina, nata per l’appunto a Trieste: un pandolce agrumato, arricchito da un sentore di rhum, che può essere realizzato nella doppia versione, sia dolce che salata.
Emilia Romagna
Non è Natale, ma anche in questo periodo in Emilia-Romagna si gusta il brodo, nel quale si sbriciolerà un impasto tipico chiamato tardura. Magari accompagnato dalla pagnotta pasquale, un pane lievitato che si gusta con le uova sode.

Toscana
È tipica di ogni periodo dell’anno, ma la schiacciata pasquale arricchisce le tavole toscane di Pasqua, insieme alla minestra di gallina.
Umbria
Richiede una lunga preparazione, ma in Umbria a Pasqua non può mancare il torcolo, un dolce preparato con meringa e Alkermes, un liquore dolce e di colore rosso brillante.
Marche
Il menù delle Marche prevede una frittata con menstrato, una varietà di menta selvatica tipica di questa zona, e la ciambella strozzese, un tarallo dal sapore dolce-salato.
Lazio
Si può dire Lazio senza i suoi carciofi? E naturalmente arricchiscono anche la tavola di Pasqua, possibilmente fritti, insieme all’abbacchio a scottadito e la coratella romana, ossia le interiora di animali di piccola taglia, insaporite con cipolla, vino bianco, olio e peperoncino.
Abruzzo
Avete mai sentito parlare del fiadone abruzzese? È una sfoglia sottile ripiena di morbido formaggio, uova e spezie. Può essere servito a forma di torta o di grossi ravioli ed è apprezzato tutto l’anno.
Molise
Altro termine particolare, il cocorozzo molisano: un dolce che può essere presentato a forma di ciambella oppure senza buco, e impreziosito di ingredienti particolari, come l’uvetta, la cannella o l’anice.
Puglia
Probabilmente, la realizzazione pasquale più tipica della Puglia è il panariedddhu, un cestino dolce intrecciato con farina, zucchero, latte, uova, lievito, succo d’arancia e ricco di uova sode
Basilicata
Ancora un dolce intrecciato, il piccillato, tradizionale ciambella, il cui impasto è impreziosito dalle mandorle e decorata con uova sode.
Calabria
Dolcezze di Pasqua in Calabria, con i cudduraci, grandi biscotti di pasta frolla, realizzati a forma di ghirlanda, da regalare ad amici e parenti.
Sicilia
In quest’isola del Sud partiamo dall’impanata ragusana, una focaccia farcita con carne di agnello o di capretto e cotta con vino rosso e conserva di pomodoro, e finiamo con I’Cosi i’ Pasqua, ovvero piccoli dolcetti da mangiare soprattutto a colazione.
Sardegna
Golosità dolci anche in Sardegna, dove in questo periodo spopolano le pardulas, ciambelline preparate con pasta sfoglia impastata con farina di semola e ripiene di ricotta, zucchero, uova, vaniglia e arancia. Oppure i piricchitus, frolle all’uovo ricoperte di una glassa al limone.
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Non vi è sembrato, dunque, un bel modo di viaggiare anche in questa Pasqua? Ora bisogna solo stabilire se vi è venuta fame o se vi sentite pieni solo a leggere.
Io la prima! 😉
Se poi volete ispirazione per un menù di Pasqua semplice ma innovativo, scaricate la rivista gratuita “Regina di Fiori”, dedicata alla primavera…è scritta da me! ^_^